Mi sono avvicinato alla Lagaria Rugby Rovereto diversi anni fa, ovvero da quando mio figlio Andrea, all’età di dieci anni, iniziò a giocare. Nel tempo la passione comune per questo sport meraviglioso si è rafforzata e prosegue ancora oggi, grazie anche a chi ci ha accolto e ci ha fatto sentire parte del gruppo. Il mio ruolo all’interno dell’Associazione negli anni e progressivamente cambiato. Ho iniziato come volontario, dando una mano alle varie attività del club, per poi ricoprire altri incarichi. Da marzo 2021 ho l’onore di ricoprire la carica di Presidente che ho accettato con grande entusiasmo. Precedentemente ho svolto l’incarico di Tesoriere dell’Associazione, sotto la presidenza di Davide Murari, socio fondatore ed attuale Vice Presidente.

Il mio impegno e di tutto lo staff è di lavorare per garantire un futuro all’Associazione, ai soci, alle famiglie ed agli atleti che ne fanno parte, proseguendo nell’opera avviata più di 10 anni fa dai soci fondatori. I valori ai quali facciamo riferimento nel presentare la nostra proposta sportiva sono quelli fondanti il gioco del rugby: sportività, divertimento, sostegno, rispetto, coraggio e tradizione. Molti definiscono il rugby come lo sport di squadra per eccellenza e per questo ritengo che non ci sia scuola migliore per preparare i nostri ragazzi e le nostre ragazze ad affrontare la vita di tutti i giorni con lo spirito giusto, fuori e dentro il campo.

Appassionato di rugby fin da ragazzo, pur non avendolo mai praticato, nell’autunno del 2007 sono andato a Marsiglia a vedere una partita dei mondiali fra l’Italia e la Romania. Al ritorno ho riunito un gruppo di appassionati ed amici, ho contattato la Federazione Italiana Rugby nella persona del delegato provinciale Guido Rebesco e, nel mese di marzo del 2008, dopo una serie di riunioni abbiamo fondato il Lagaria Rugby Rovereto.

Dopo una conferenza stampa a cui ha fatto seguito un buon riscontro sui giornali locali, nel mese di giugno di quell’anno, con il patentino di allenatore per il settore giovanile (corso CAS) conseguito assieme ad altri soci fondatori, abbiamo iniziato questa avventura con poche certezze ma tante speranze ed energie. Ho ricoperto da subito la carica di presidente che ho conservato fino al mese di marzo dell’anno 2021.

Si pensava di iniziare con l’attività giovanile ma la numerosa presenza di ragazzi ed adulti ci ha portato dall’anno 2009 a partecipare al campionato di serie C2. Così, fra alti e bassi, fra successi ed errori, fra sogni e certezze, con molti sforzi e con l’aiuto di tante persone che negli anni ci hanno dato una, ed a volte tutte e due le mani, mantenendo sempre ben dritta la barra degli obiettivi ( allenatori, campo, squadra, club house, giovanili, dirigenti, accompagnatori, rinnovo strutture con nuovi spogliatoi ) passando per un europeo femminile FIRA con le squadre dell’Italia, Inghilterra, Spagna, Francia nel 2012 ed una partita del Sei Nazioni under 20 fra Italia e Galles nel 2015 entrambi disputati allo stadio Quercia di Rovereto, siamo arrivati ai giorni nostri.

Ho visto nascere e prendere forma l’associazione fino ad arrivare a mettere robuste radici ed a consolidarsi. Ringrazio incondizionatamente tutti, e sottolineo tutti, quelli che hanno collaborato per far si che questo progetto si concretizzasse ed in particolare le amministrazioni del Comune di Rovereto che ci hanno sempre supportato e seguito nelle persone degli assessori allo sport Cristian Sala, Franco Frisinghelli e Mario Bortot ed auguro al nuovo presidente di continuare a raccogliere appassionati e praticanti e mietere nuovi e più ambiziosi successi.

Inizio ad appassionarmi alla palla ovale da quando ho iscritto mio figlio Lorenzo all’Arnold Rugby a Roma nel 2012 in U6. Durante l’esperienza romana con l’Arnold ho potuto apprezzare i valori del rugby ed il clima di famiglia. Iniziamo a seguire il Sei Nazioni e così il rugby coinvolge tutta la nostra famiglia. Avendo vissuto per vent’anni circa in Inghilterra il rugby è quel legame con la cultura anglosassone che io prima, mia moglie ed i miei figli poi, abbiamo sempre amato ed amiamo.

Nel 2015 con la mia famiglia ci siamo trasferiti a Rovereto, la mia città, che avevo lasciato nel 1996 e diventiamo subito soci della Lagaria Rugby: qui ritroviamo fin da subito una seconda famiglia, come lo è stata l’Arnold a Roma.

Con la mia entrata nel Direttivo, mi dedico allo sviluppo, alla comunicazione e a supportare con entusiasmo e forte senso di appartenenza tutte le iniziative sotto la guida del nostro Presidente con il comune obiettivo di far crescere la nostra società.

Ho iniziato a seguire il rugby in modo continuativo nel 2008 portando due miei figli agli allenamenti del Lagaraia Rugby: Matteo di 5 anni e Francesco di 12 . Ho seguito gli allenamenti dei miei ragazzi con il loro stesso entusiasmo portandomi a casa la soddisfazione nel vederli a fine partita e o allenamento contenti , affamati, soprattutto Matteo che mangiava sempre molto poco , e finalmente stanchi , per aver giocato assieme ad altri ragazzi senza doversi sentire in colpa per essersi sporcati o aver placcato in modo corretto , qualcuno diceva con la gentilezza di Chabal , un’avversario più grosso.

Quando succedeva il contrario, vederli rialzarsi e rincorrere ancora la meta senza lamenti o discussioni mi dava la netta sensazione che avessero interpretato realmente un detto Tanzaniano a me molto caro ” Kuteleza si kuanguka” scivolare non è cadere , avanti sempre ! I valori della vita sono quelli di non mollare e se sei in difficolta chiama a sostegno un tuo compagno così, in compagnia, raggiungi prima la meta. Nel 2008 ho partecipato per alcuni anni attivamente come consigliere e poi come accompagnatore, “papà sgombera docce “, visto che dopo alcuni anni dall’inizio, finalmente arrivando al campo di Noriglio, con grande meraviglia dei giocatori si poteva fare la doccia al campo.

Le mamme finalmente erano contente, non più ragazzi sporchi di fango al rientro a casa con evidenti impronte di tacchetti e piedi bagnati o infangati. Per finire dico che il Rugby è un’esperienza di socialità e amicizia anche fuori dal campo per i ragazzi e anche per i genitori. Il mio sogno e il mio impegno? Coordinarmi con il consiglio di cui faccio parte per arrivare ad avere ancora una prima squadra di ragazzi preparati tecnicamente ma soprattutto maturi come persone.